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'''Antonio Grano''' (Palermo, 1660 circa – Palermo, 15 aprile 1718) è stato un pittore e architetto italiano.
Antonio Grano (Palermo, alrededor de 1660 - Palermo, 15 de abril de 1718) fue un pintor y arquitecto italiano.


Pittore, architetto, incisore, fu molto attivo in Sicilia nei decenni tra il XVII e XVIII secolo, soprattutto in collaborazione con l'architetto Giacomo Amato. Fu una tra le personalità più significative nel panorama artistico palermitano, come attesta la copiosa produzione e la grande fama di cui godette.
Pintor, arquitecto, grabador, fue muy activo en Sicilia en las décadas comprendidas entre los siglos XVII y XVIII, especialmente en colaboración con el arquitecto Giacomo Amato. Fue una de las personalidades más significativas del panorama artístico de Palermo, como lo atestigua la copiosa producción y la gran fama de la que gozó.


Considerato dalla storiografia artistica siciliana come un seguace di Pietro Novelli, del quale restaurò anche diverse opere, si formò inizialmente nell’ambiente palermitano e successivamente completò la sua formazione a Roma.  
Considerado por la historiografía artística siciliana como un seguidor de Pietro Novelli, del que también restauró varias obras, se formó inicialmente en el ambiente de Palermo y completó posteriormente su formación en Roma.


Nacque a Palermo intorno al 1660.  
Nació en Palermo alrededor de 1660.


La prima documentazione della sua attività risale al luglio del 1678 quando Grano si occupò del restauro degli affreschi con figure di Virtù, realizzati da Pietro Novelli anni prima nella Chiesa del Gesù, a Casa Professa, a Palermo. Da questa data fino al 1681 non è documentata la presenza dell’artista nella città d’origine, ciò probabilmente in concomitanza con un primo viaggio che il Grano intraprese per Roma.  
La primera documentación de su actividad se remonta a julio de 1678, cuando Grano se encargó de la restauración de los frescos con figuras de las Virtudes, realizados por Pietro Novelli años antes en la Iglesia del Gesù, en Casa Professa, en Palermo. Desde esta fecha hasta 1681 no está documentada la presencia del artista en su ciudad natal, probablemente en conjunción con un primer viaje que Grano realizó a Roma.


Soggiornando nella capitale frequentò l'ambiente che gravitava intorno al pittore classicista Carlo Maratta e che egli poté frequentare grazie a Giacinto Calandrucci, discepolo appunto di Maratta. Non è escluso che il Grano intrattenesse rapporti proprio col Maratta, tant’è che nel 1685, proprio su richiesta di quest’ultimo, al quale era stata commissionata una Madonna del Rosario per l'oratorio palermitano di Santa Cita, il pittore palermitano eseguì, per mandarlo allo stesso, un disegno della Madonna e santi, dipinta da Antonio Van Dyck nel 1628, per l'oratorio di San Domenico.
Durante su estancia en la capital frecuentó el círculo que gravitaba en torno al pintor clasicista Carlo Maratta y que pudo frecuentar gracias a Giacinto Calandrucci, discípulo de Maratta. No se excluye que Grano tuviera relaciones con Maratta, tanto que en 1685, a petición de este último, que había recibido el encargo de pintar una Virgen del Rosario para el oratorio palermitano de Santa Cita, el pintor palermitano realizó, para enviar a este último, un dibujo de la Virgen y los santos, pintado por Antonio Van Dyck en 1628, para el oratorio de San Domenico.


Tornato in Sicilia, nel 1682 il pittore aveva ottenuto l’incarico di dipingere un telone (ora perduto), in sostituzione di quello tardo cinquecentesco realizzato da Vincenzo da Pavia, da esporre durante la Settimana Santa per coprire il cappellone della Cattedrale.  
De regreso a Sicilia, en 1682 el pintor recibió el encargo de pintar un lienzo (hoy perdido) para sustituir al de finales del siglo XVI realizado por Vincenzo da Pavia, para ser expuesto durante la Semana Santa para cubrir la capilla de la Catedral.


Negli anni seguenti iniziò una fortunata attività caratterizzata da numerosi incarichi soprattutto per affreschi  nelle numerose chiese che gli ordini religiosi andavano a costruire o rinnovare a Palermo. Sono da collocare tra il 1684 ed il 1685 gli affreschi nella Chiesa della Martorana con la Gloria dell’Ordine nella volta del presbiterio e con i Quattro dottori della Chiesa, solide figure quest’ultime impostate nei pennacchi con notevole sicurezza, a confermare la cultura di tradizione novellesca assieme ad echi, forse più mediati che diretti, della cultura romana di impronta classicheggiante, probabilmente da disegni e da stampe (M. G. Paolini, Antonino Grano, p. 9).
En los años siguientes inició una fructífera carrera caracterizada por numerosos encargos, especialmente de frescos para las numerosas iglesias que las órdenes religiosas fueron a construir o reformar en Palermo. Entre 1684 y 1685 se pueden fechar los frescos de la Iglesia de la Martorana con la Gloria de la Orden en la bóveda del presbiterio y con los Cuatro Doctores de la Iglesia, siendo estos últimos figuras sólidas colocadas en las pechinas con notable confianza, confirmando la cultura de la tradición de la Novella junto a ecos, quizás más mediados que directos, de la cultura romana de influencia clásica, probablemente de dibujos y estampas (M. G. Paolini, Antonino Grano, p. 9).


Riportano la data del 1687 i due affreschi della Visitazione e della Passione di Cristo, eseguiti per due cappelle della chiesa del Noviziato dei Gesuiti. Seguirono la Cappella del Crocifisso nel Duomo di Monreale, gli affreschi nel presbiterio di Santa Chiara, quelli la volta della navata e il coro di Santa Maria di Valverde (databile all’incirca al 1696), Casa Professa, la chiesa della Pietà, dove nel 1708 dipinse ''Il Trionfo dell'Ordine domenicano''.
Los dos frescos de la Visitación y de la Pasión de Cristo, realizados para dos capillas de la iglesia del Noviciado de los Jesuitas, datan de 1687. Les siguieron los de la Capilla del Crucifijo de la Catedral de Monreale, los frescos del presbiterio de Santa Chiara, los de la bóveda de la nave y el coro de Santa Maria di Valverde (que datan de aproximadamente 1696), la Casa Professa, la iglesia de la Piedad, donde en 1708 pintó ''El triunfo de la Orden Dominicana''.


Apprezzabile anche come incisore, il Grano realizzò pregevoli esemplari, come la rarissima incisione realizzata nel 1689, in occasione delle esequie di Maria Luisa di Borbone e quella raffigurante la Cattedrale di Palermo. Mentre tre anni prima il nostro aveva eseguito il disegno per il frontespizio del libro di Michele Del Giudice, Palermo magnifico nelle feste di S. Rosalia.  
Apreciado también como grabador, Grano creó valiosos ejemplares, como el rarísimo grabado realizado en 1689, con motivo de los funerales de María Luisa de Borbón y el que representa la Catedral de Palermo. Mientras que tres años antes nuestro artista había realizado el dibujo para el frontispicio del libro de Michele Del Giudice, Palermo magnifico nelle feste di S. Rosalia.


Oltre ad essere pittore il Grano fu un abile progettista, è infatti del 1690 un progetto riguardante il riassetto della cappella di Sant’Anna nella Chiesa del Gesù, a Casa Professa; qui l’artista intervenne soprattutto nelle due nicchie fornendo modelli e disegni di propria ideazione per alcune sculture in marmo di soggetto mariano (Dizionario biografico degli italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 2002, p. 547). Tale soluzione architettonica venne peraltro utilizzata nel 1703 per le tre nicchie ospitanti altrettante sculture nel presbiterio della Chiesa della Gancia. Operando con queste modalità il riassetto della cappella di Sant’Anna, sempre a Casa Professa, si raggiunse, attraverso l’integrazione tra architettura, scultura e pittura, un’eccezionale sintesi visiva ed emotiva. Tale integrazione spiega anche come il Grano si sia trovato a collaborare in più occasioni sia con l’architetto Giacomo Amato che con gli scultori Giacomo e Procopio Serpotta, artisti tra i più richiesti a Palermo tra il XVII ed il XVIII secolo e a comprovare tale attività congiunta, si possono citare i disegni, eseguiti dal Grano, contenuti all’interno dei sette volumi facenti parte della raccolta di disegni autografi dell’architetto Giacomo Amato, conservati a Palermo nella Galleria Regionale di Palazzo Abatellis. Costui, esponente di spicco della nuova generazione di architetti, trovò il modo di affermarsi, negli anni Ottanta del Seicento, elaborando a Palermo un’originale architettura, dopo aver maturato a Roma la propria formazione; infatti l’Amato, per trovare soluzioni adeguate alle sue ideazioni, era solito assegnare a specialisti problemi di ordine strutturale e figurativo, riuscendo a trarre dagli interventi delle diverse personalità armoniche composizioni di felice fusione. È opportuno pure ricordare l’esistenza di disegni eseguiti dal Grano relativi a decorazioni di architetture o di suppellettili varie, come, per esempio, il disegno per le suore del monastero di Santa Teresa alla Kalsa, a Palermo, relativo ad una cassa da usarsi per la funzione del giovedi santo, su progetto dell’Amato e forgiata in argento da Francesco Iuvarra nel 1703. Ed altri disegni attribuiti allo stesso sono quelli riguardanti la progettazione di macchine effimere costruite in occasione di festività o di ricorrenze particolari. Riguardo invece l’attività pittorica del Grano è da datare dopo il 1692 l’esecuzione dell’affresco del cupolino della cappella del Crocifisso, nella Cattedrale di Monreale, raffigurante la Battaglia degli Angeli ribelli, oggi perduto. Sempre del 1696 dovrebbero essere sia i Santi dell’Ordine francescano, nella navata centrale della chiesa di Santa Maria degli Angeli alla Gancia, sia l’impresa decorativa della chiesa di Santa Chiara, in gran parte scomparsa per gli ingenti danni subiti in occasione del secondo conflitto mondiale; ciò che rimane, nella cupola è purtroppo soltanto l’Apoteosi della Trinità e della Vergine. Cinque anni dopo, nel 1701, Il Grano dipinse i pennacchi della cupola nella chiesa di Santa Cita e successivamente eseguì, nella chiesa di San Francesco di Paola, gli affreschi riguardanti Scene della vita del Santo e dei padri dell’Ordine.  
Además de pintor, Grano también era un hábil diseñador; De hecho, un proyecto de 1690 se refiere a la reorganización de la capilla de Sant'Anna en la Iglesia del Gesù, en Casa Professa; Aquí el artista intervino sobre todo en los dos nichos, aportando modelos y dibujos de su propia creación para algunas esculturas de mármol con temas marianos (Diccionario biográfico de los italianos, Instituto de Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 2002, p. 547). Esta solución arquitectónica se utilizó también en 1703 para los tres nichos que albergan tres esculturas en el presbiterio de la Iglesia de Gancia. Actuando de este modo en la reorganización de la capilla de Sant'Anna, también en Casa Professa, se logró una síntesis visual y emotiva excepcional mediante la integración de arquitectura, escultura y pintura. Esta integración explica también que Grano se encontrara colaborando en varias ocasiones tanto con el arquitecto Giacomo Amato como con los escultores Giacomo y Procopio Serpotta, artistas entre los más solicitados de Palermo entre los siglos XVII y XVIII. Para probar esta actividad conjunta, podemos citar los dibujos, realizados por Grano, contenidos en los siete volúmenes que forman parte de la colección de dibujos autógrafos del arquitecto Giacomo Amato, conservados en Palermo en la Galería Regional del Palazzo Abatellis. Este hombre, destacado exponente de la nueva generación de arquitectos, encontró una manera de afirmarse, en la década de 1680, desarrollando una arquitectura original en Palermo, después de haber completado su formación en Roma; De hecho, Amato, para encontrar soluciones adecuadas a sus ideas, solía encargar problemas estructurales y figurativos a especialistas, logrando sacar de las intervenciones de las diferentes personalidades composiciones armoniosas de feliz fusión. También conviene recordar la existencia de dibujos realizados por Grano relativos a decoraciones arquitectónicas o mobiliario diverso, como, por ejemplo, el dibujo para las monjas del monasterio de Santa Teresa alla Kalsa, en Palermo, relativo a un cofre para el servicio del Jueves Santo, diseñado por Amato y forjado en plata por Francesco Iuvarra en 1703. Y otros dibujos atribuidos al mismo artista son los relativos al diseño de máquinas efímeras construidas para festividades u ocasiones especiales. En cuanto a la actividad pictórica de Grano, puede datarse después de 1692 la ejecución del fresco de la cúpula de la capilla del Crucifijo de la Catedral de Monreale, que representa la Batalla de los Ángeles Rebeldes, hoy perdido. También de 1696 son los Santos de la Orden Franciscana, en la nave central de la iglesia de Santa Maria degli Angeli alla Gancia, y la obra decorativa de la iglesia de Santa Chiara, en gran parte desaparecida debido a los grandes daños sufridos durante la Segunda Guerra Mundial; Lo que queda, en la cúpula, es lamentablemente sólo la Apoteosis de la Trinidad y la Virgen. Cinco años más tarde, en 1701, Il Grano pintó las pechinas de la cúpula de la iglesia de Santa Cita y posteriormente realizó, en la iglesia de San Francesco di Paola, los frescos que representan Escenas de la vida del Santo y de los Padres de la Orden.


Tra il 1702 ed il 1705 il Grano intraprese la decorazione pittorica della Chiesa del Gesù, a Casa Professa, di cui purtroppo sono rimasti solo gli episodi cristologici nelle cupolette: l’Adorazione dei pastori, l’Adorazione dei Magi, la Circoncisione di Gesù, l’Andata al Calvario, l’Innalzamento della Croce, il Cristo Risorto. Risalgono invece al 1708 gli affreschi nella chiesa del Monastero della Pietà completati nel 1712 e raffiguranti la Gloria dell'Ordine domenicano e scene della Vita dell’Ordine. Si tratta di una complessa decorazione eseguita grazie alla collaborazione del Grano, di Giacomo Amato e di Giacomo Serpotta, l’elaborazione della quale esita un indiscutibile quanto appariscente esempio di simbiosi fra architettura, pittura e scultura. Il contributo del Grano, nel Trionfo dell’Ordine domenicano si rivela questa volta lontano dalle soluzioni formali di matrice novellesca, perseguite nei precedenti affreschi e mostra piuttosto influssi d’ispirazione solimenesca e ascendenze elettive con riferimento alla scuola di Luca Giordano, semmai con un recupero del gusto arcadico negli affreschi degli scomparti laterali della volta (C. Siracusano, La Pittura…, p. 182). Non collocabili cronologicamente, per mancanza di dati documentari, sarebbero gli affreschi realizzati per l’Oratorio delle Dame, sempre a Palermo, raffiguranti l’Assunzione della Vergine e Storie dell’infanzia di Gesù. Tali affreschi sono caratterizzati da un linguaggio brioso ed elegante, sorretto da una vivace vena narrativa, di sapore sottilmente profano…(C. Siracusano, La Pittura…, p. 182). Nel 1713 il Grano eseguì gli affreschi, oggi perduti, della cappella di San Francesco di Paola, nella Cattedrale di Palermo, su commissione dell'Arcivescovo Gasch e quelli della cappella di San Michele, anch’essi perduti.
Entre 1702 y 1705 Grano emprendió la decoración pictórica de la Iglesia del Gesù, en Casa Professa, de la que lamentablemente sólo quedan los episodios cristológicos en las cúpulas: la Adoración de los Pastores, la Adoración de los Magos, la Circuncisión de Jesús, el Camino del Calvario, la Elevación de la Cruz, Cristo Resucitado. Los frescos de la iglesia del Monasterio de la Piedad datan de 1708 y se terminaron en 1712. Representan la gloria de la Orden Dominicana y escenas de la vida de la Orden. Se trata de una compleja decoración creada gracias a la colaboración de Grano, Giacomo Amato y Giacomo Serpotta, cuya elaboración da como resultado un indiscutible y sorprendente ejemplo de simbiosis entre arquitectura, pintura y escultura. La aportación de Grano al Triunfo de la Orden Dominicana se revela esta vez lejos de las soluciones formales de estilo Novella perseguidas en los frescos precedentes y muestra más bien influencias de inspiración solimenesca e influencias electivas con referencia a la escuela de Luca Giordano, si acaso con una recuperación del gusto arcádico en los frescos de los compartimentos laterales de la bóveda (C. Siracusano, La Pittura…, p. 182). Los frescos realizados para el Oratorio delle Dame, siempre en Palermo, que representan la Asunción de la Virgen y las Historias de la Infancia de Jesús, no pueden ubicarse cronológicamente por falta de datos documentales. Estos frescos se caracterizan por un lenguaje vivo y elegante, sostenido por una veta narrativa vivaz, con un sabor sutilmente profano… (C. Siracusano, La Pittura…, p. 182). En 1713 Grano realizó los frescos, hoy perdidos, de la capilla de San Francesco di Paola, en la Catedral de Palermo, encargados por el arzobispo Gasch, y los de la capilla de San Michele, también perdidos.
 
== Obras ==
=== Alcamo ===
 
* 1708 - 1710, ''Paradiso'', affreschi, ciclo pittorico presente nella chiesa dei Santi Paolo e Bartolomeo.
 
=== Monreale ===
 
==== Cattedrale di Santa Maria Nuova ====
 
* 1692, ''Battaglia degli angeli contro Lucifero'', affresco, opera perduta documentata nella ''Cappella del Crocifisso''.
* 1692c., ''Cristo deposto'', dipinto, attribuzione per stile.
 
=== Palermo ===
 
==== Chiesa del Gesù di Casa Professa ====
 
* 1678 - 1687, ''Virtù'', affreschi, duplice intervento di restauro per il ciclo pittorico e delle vele della ''Cappella di Sant'Anna'', realizzate da Pietro Novelli nel 1644, in avanzato stato di deterioramento.
* 1690, ''Cappella della Sacra Famiglia'', progetto di riassetto, realizzazione di due nicchie e statue marmoree di sua ideazione.
* 1702 - 1705, ''Decorazione pittorica'', gli episodi cristologici delle cupolette, dove espletò l'incarico dell'ideazione della parte scultorea, compiuta poi da Procopio Serpotta, opere presenti nella ''Cappella dei Santissimi Martiri'' e ''Cappella di Nostra Signora''.
* XVIII secolo, ''Sacra famiglia'', dipinto, opera custodita nella ''Cappella della Sacra Famiglia''.
 
-----
 
* 1678, ''Trionfo della Trinità'', ''Mosè guida il suo popolo'', ''Apoteosi della Vergine'', affreschi realizzati rispettivamente nella cupola e nell'emisfero dell'abside seriamente danneggiati dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, opere presenti nella chiesa di Santa Chiara.
* 1681, ''Passione di Gesù'', affreschi, ciclo pittorico documentato nella chiesa di San Mattia, Noviziato dei Crociferi alla Kalsa.
* 1683, ''Ciclo'', affreschi, opere documentate a decorazione delle finestre della cattedrale metropolitana primaziale della Santa Vergine Maria Assunta.
* 1715, ''Ciclo'', affreschi, opere perdute documentate nella ''Cappella di San Michele'' della cattedrale metropolitana primaziale della Santa Vergine Maria Assunta.
* 1684 - 1685, ''Gloria dell'Ordine benedettino'' e ''Quattro dottori della Chiesa'', affreschi realizzati rispettivamente nella cupola e nei pennacchi. ''Affreschi'', ciclo pittorico presente nelle volte della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio.
* 1687, ''Visitazione'', ''Compianto sul Cristo Morto'', ''Ascesa al Calvario'', ''Trinità col Cristo Morto'', affreschi, opere presenti nella ''Cappella dell'Immacolata Concezione'' e ''Cappella del Santissimo Crocifisso'' del noviziato dei gesuiti, chiesa di San Stanislao Kostka.
* 1693 - 1697, ''Affreschi'', collaborazione con Filippo Tancredi per la realizzazione della decorazione ad affresco della sagrestia della chiesa della Madonna di Monte Oliveto.
* 1696, ciclo pittorico ad affresco nella chiesa di Santa Maria di Valverde.Una delle prove maggiormente degna di considerazione del nostro pittore risulta essere la decorazione del soffitto della chiesa di Santa Maria di Valverde, purtroppo danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e successivamente restaurata: Qui entro le cornici dipinte, con il loro andamento a volute, nel colore grigio biancastro che simula lo stucco, si dispiegano fatti e simboli che attengono all’Ordine dei Carmelitani, caratterizzati da ritmi mossi, da luci contrastate, alternate a composizioni più idilliche, da forme sottili nel modellato e negli accordi cromatici (M. G. Paolini, Antonino Grano, p. 10). Nello specifico sono attribuiti al Grano gli affreschi della volta della navata e la volta e le pareti del coro, raffiguranti fatti e simboli dell’ordine dei Carmelitani e la Trasfigurazione di Gesù Cristo (C. Farsetta, La chiesa di S. Maria di Valverde, p. 56). Proprio nell’episodio della Trasfigurazione il Grano mostra l’influsso novellesco, con la figura del Cristo colto in ardito scorcio prospettico (M. Guttilla, Pittura e incisione del Settecento, p. 296) che ricorda appunto l’analogo esemplare dipinto dal Novelli nel soffitto della Badia Nuova. Qui L’ondulazione del panneggio, cui è riservato l’ufficio di resa dinamica, si rivela spesso disarticolata in volute concentriche e mostra il disorientamento dell’artista, pur nella valentia della tecnica disegnativa, a rendere effetti barocchi a lui in verità sempre poco congeniali (M. Guttilla, ibidem).
* 1696, ''Vita della Vergine'', ''Annuncio a Sant'Anna'', ''Annuncio a San Gioacchino'', ''Presentazione della Vergine'', ''Estasi di San Pasquale'', affreschi, opere presenti nella chiesa di Sant'Antonio di Padova.
 
==== Chiesa di Santa Maria degli Angeli ====
 
* 1697 - 1700, ''Santi francescani'', affreschi, ciclo pittorico iniziato nel 1697 da Filippo Tancredi e completato da Antonio circa tre anni dopo. Nel lato destro essi raffigurano: ''San Diego d'Alcalá'', ''San Giovanni da Capestrano'', ''San Pietro d'Alcantara'', ''Santa Elisabetta d'Ungheria'', ''San Ludovico di Tolosa'', ''Sant'Antonio di Padova''. Nel lato sinistro sono: ''San Pasquale Baylon'', ''San Giacomo della Marca'', ''San Bernardino da Siena'', ''Santa Chiara d'Assisi'', ''San Bonaventura da Bagnoregio'', ''San Francesco d'Assisi''.
* 1700, ''San Francesco Solano battezza gli infedeli'', ''Presentazione di Maria al Tempio'', la ''Nascita della Vergine'' e l<nowiki>'</nowiki>''Annuncio ad Anna della sua Maternità'', affreschi nella ''Cappella della Madonna di Monserrato''.
* 1700, ''Tondi'', affreschi raffiguranti episodi di vita di Sant'Antonio di Padova, opere presenti nella ''Cappella di Sant'Antonio di Padova''.
* 1700, ''Estasi di San Francesco'', dipinto, opera presente nella ''Cappella di Santa Elisabetta d'Ungheria''.
* 1703, ''Cappella del presbiterio'', progetto di riassetto, realizzazione di tre nicchie e statue marmoree di sua ideazione.
 
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* 1701, ''Personaggi'', affreschi dei pennacchi della cupola, opere presenti nella chiesa di Santa Cita.
* 1708 - 1712, ''Trionfo/Apoteosi/Gloria dell'Ordine Domenicano'', affresco, opera presente nella chiesa di Santa Maria della Pietà.
* 1715c., ''Trionfo della Vergine'', ''Storie dell'infanzia di Gesù'' e ''Adorazione dei Magi'' nella controfacciata, affreschi, ciclo pittorico presente nell'Oratorio delle Dame.
* 1717, ''Affreschi'', ciclo pittorico presente nel chiostro del monastero della chiesa di Sant'Andrea alle Vergini.
* XVIII secolo, ''Scene di vita di San Francesco di Paola e dei padri dell'Ordine'', affreschi, opere presenti nella chiesa di San Francesco di Paola.
* XVIII secolo, ''Affreschi'', ciclo pittorico presente nella "''Cappella dell'Immacolata Concezione''" o «''Cappella Senatoria''» della chiesa di San Francesco d'Assisi.
* XVIII secolo, ''Profeta Elia e la donna di Sarepta'', ''La vendemmiatrice di uva'', ''La Pia Rut'', ''La profanazione del sacrificio'', affreschi, ciclo pittorico presente nel presbiterio della chiesa di Santa Teresa alla Kalsa.
* 1718, ''Trionfo dell'Ordine francescano'', affreschi, opere deteriorate e sostituite dal ciclo realizzato da Giuseppe Velasco nella chiesa di Santa Maria delle Grazie di Montevergini.
* 1718, ''Santa Caterina in Gloria'', affresco nell'Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria all'Olivella. Ultima opera non portata a compimento per la sopraggiunta morte del pittore.
 
=== Dipinti ===
 
==== Napoli ====
 
* 1686, ''Disegno'', incisione del frontespizio del libro di Michele del Giudice, "''Palermo magnifico nelle feste di Santa Rosalia''", un esemplare del quale è conservato presso la Biblioteca della Società di storia patria.
 
==== Palermo ====
 
===== Cattedrale metropolitana primaziale della Santa Vergine Maria Assunta =====
 
* 1682, ''Tela della Passione'', dipinto su tela in sostituzione del Telone tardo cinquecentesco opera di Vincenzo degli Azani, opera documentata.
* 1713, dipinti, opere perdute documentate nella ''Cappella di San Francesco di Paola''.
* 1715c., ''Madonna del latte'', ''San Gaetano e Sant'Andrea Avellino'', dipinti, opere documentate.
* 1715, ''San Gaetano e Sant'Andrea Avellino'', dipinto.
 
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* XVIII secolo, ''Dipinto'', opera documentata nella chiesa di San Vincenzo Ferreri.
* XVIII secolo, ''Santa Rosalia'', dipinto su rame, opera documentata.
* XVIII secolo, ''San Nicola da Tolentino'', dipinto, opera custodita nella chiesa di Sant'Agostino.
* XVIII secolo, ''Sant'Agostino vescovo'', dipinto, opera documentata nel convento di Sant'Agostino.
* XVIII secolo, ''Estasi di San Francesco'', dipinto, opera custodita chiesa di Santa Maria degli Angeli.
* XVIII secolo, ''Sant'Antonio e la Vergine'', dipinto, opera conservata nel Museo diocesano.
* XVIII secolo, ''Veronica'', ''San Giovanni'' e ''Addolorata'', affreschi riportati su tela, opere attribuite e provenienti dal monastero della Concezione, custodite nella Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
* XVIII secolo, ''Sant'Oliva'', mezza figura su tela appartenente alla collezione di Agostino Gallo, opera custodita nella Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
* XVIII secolo, ''Santa Chiara che abbraccia Gesù Bambino'', bozzetto su tavola, studio preparatorio per la chiesa di Santa Maria degli Angeli, appartenente alla collezione di Agostino Gallo.
 
==== Petralia Sottana ====
 
* XVIII secolo inizi, ''Sant'Egidio e la liberalità del re visigoto Wamba'', olio su tela, opera custodita nella chiesa di San Francesco del convento dell'Ordine dei frati minori conventuali.
 
== Modelli e disegni ==
 
* 1694, ''Antiporta'', illustrazione in Ignazio De Vio, "''Li giorni d'oro di Palermo nella Trionfale Solennità di Santa Rosalia Vergine palermitana Celebrata l'Anno 1693''", Pietro Coppola Stamperia Camerale, Palermo, 1694. Originale custodito nella Biblioteca comunale centrale di Casa Professa di Palermo.
 
=== Biblioteca centrale della Regione Siciliana «Alberto Bombace» ===
* 1686, ''Antiporta'', acquaforte, illustrazione in "''Palermo Magnifico nel Trionfo dell'anno M.D.C.LXXXVI Tomaso Rummolo''", Palermo, 1686, originale.
* 1711, ''Le simpatie dell'allegrezza'', acquaforte eseguita con la collaborazione di Francesco Cichè, illustrazione in Pietro Vitale, "''La Pace fra la Castiglia e il Genio di Palermo''", Stamperia del Palazzo Senatorio di Agostino Epiro, e Forte, MDCCXI, Palermo. Originale.
 
=== Galleria regionale della Sicilia di «Palazzo Abatellis» ===
 
* XVII secolo fine, ''Santa Rosalia in veste d'Aurora sparge fiori su Palermo'', tempera nera a pennello, acquerellature a toni grigio/bruni, matita nera.
* XVIII secolo inizi, ''Studio'' di decorazione con aquila, delfini, tritoni e telamoni, penna e inchiostro bruno, acquerello grigio e azzurro su carta bianca.
* XVIII secolo inizi, ''Allegoria della Pace'', penna e acquerello bruno e grigio su carta bianca ingiallita.
 
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* XVII secolo fine, ''Disegno'' di ostensorio per un apparato delle Quarantore realizzato con la collaborazione di Paolo Amato, matita nera, inchiostro bruno e acquerellature in toni di bruno.
* XVII secolo fine, ''Disegno'' di credenza di sacrestia per un monastero realizzato con la collaborazione di Paolo Amato, inchiostro bruno su tracce di matita nera, acquerellature in toni di grigio e di amaranto su carta bianca fine.
 
------
 
* 1693c., ''Disegno'' raffigurante l'altare del Santissimo Sacramento nell'Oratorio della Compagnia della Carità di San Bartolomeo degli Incurabili realizzato in collaborazione con Giacomo Amato, penna e inchiostro bruni, acquarello grigio su matita nera su carta bianca ingiallita.
* 1687, ''Apparato'' per il Santissimo Sacramento nell'oratorio delle Anime Derelitte nel chiostro di San Domenico realizzato in collaborazione con Giacomo Amato, penna e inchiostro bruno, acquerellature colorate su tracce di matita nera, fori di compasso.
* 1692 ante, ''Disegno'' per reliquiario di Santa Rosalia realizzato in collaborazione con Giacomo Amato, inchiostro e acquerello bruno su carta bianca.
* 1701, attribuzione, ''Alzato'' del catafalco per le esequie del Re Carlo II di Spagna eretto a Palermo realizzato in collaborazione con Giacomo Amato, matita nera, acquerellature in toni di grigio, fori di compasso.
* 1689, ''Disegno'' per l'incisione raffigurante il Gioco di Fuoco celebrato a Palermo in onore del matrimonio di Carlo II d'Asburgo e Maria Anna di Neuburg realizzato in collaborazione con Giacomo Amato, commissionato dal duca di Uzeda, matita nera, penna e inchiostro bruno, fori di compasso.
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Revisión del 15:13 5 may 2025

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Antonio Grano (Palermo, alrededor de 1660 - Palermo, 15 de abril de 1718) fue un pintor y arquitecto italiano.

Pintor, arquitecto, grabador, fue muy activo en Sicilia en las décadas comprendidas entre los siglos XVII y XVIII, especialmente en colaboración con el arquitecto Giacomo Amato. Fue una de las personalidades más significativas del panorama artístico de Palermo, como lo atestigua la copiosa producción y la gran fama de la que gozó.

Considerado por la historiografía artística siciliana como un seguidor de Pietro Novelli, del que también restauró varias obras, se formó inicialmente en el ambiente de Palermo y completó posteriormente su formación en Roma.

Nació en Palermo alrededor de 1660.

La primera documentación de su actividad se remonta a julio de 1678, cuando Grano se encargó de la restauración de los frescos con figuras de las Virtudes, realizados por Pietro Novelli años antes en la Iglesia del Gesù, en Casa Professa, en Palermo. Desde esta fecha hasta 1681 no está documentada la presencia del artista en su ciudad natal, probablemente en conjunción con un primer viaje que Grano realizó a Roma.

Durante su estancia en la capital frecuentó el círculo que gravitaba en torno al pintor clasicista Carlo Maratta y que pudo frecuentar gracias a Giacinto Calandrucci, discípulo de Maratta. No se excluye que Grano tuviera relaciones con Maratta, tanto que en 1685, a petición de este último, que había recibido el encargo de pintar una Virgen del Rosario para el oratorio palermitano de Santa Cita, el pintor palermitano realizó, para enviar a este último, un dibujo de la Virgen y los santos, pintado por Antonio Van Dyck en 1628, para el oratorio de San Domenico.

De regreso a Sicilia, en 1682 el pintor recibió el encargo de pintar un lienzo (hoy perdido) para sustituir al de finales del siglo XVI realizado por Vincenzo da Pavia, para ser expuesto durante la Semana Santa para cubrir la capilla de la Catedral.

En los años siguientes inició una fructífera carrera caracterizada por numerosos encargos, especialmente de frescos para las numerosas iglesias que las órdenes religiosas fueron a construir o reformar en Palermo. Entre 1684 y 1685 se pueden fechar los frescos de la Iglesia de la Martorana con la Gloria de la Orden en la bóveda del presbiterio y con los Cuatro Doctores de la Iglesia, siendo estos últimos figuras sólidas colocadas en las pechinas con notable confianza, confirmando la cultura de la tradición de la Novella junto a ecos, quizás más mediados que directos, de la cultura romana de influencia clásica, probablemente de dibujos y estampas (M. G. Paolini, Antonino Grano, p. 9).

Los dos frescos de la Visitación y de la Pasión de Cristo, realizados para dos capillas de la iglesia del Noviciado de los Jesuitas, datan de 1687. Les siguieron los de la Capilla del Crucifijo de la Catedral de Monreale, los frescos del presbiterio de Santa Chiara, los de la bóveda de la nave y el coro de Santa Maria di Valverde (que datan de aproximadamente 1696), la Casa Professa, la iglesia de la Piedad, donde en 1708 pintó El triunfo de la Orden Dominicana.

Apreciado también como grabador, Grano creó valiosos ejemplares, como el rarísimo grabado realizado en 1689, con motivo de los funerales de María Luisa de Borbón y el que representa la Catedral de Palermo. Mientras que tres años antes nuestro artista había realizado el dibujo para el frontispicio del libro de Michele Del Giudice, Palermo magnifico nelle feste di S. Rosalia.

Además de pintor, Grano también era un hábil diseñador; De hecho, un proyecto de 1690 se refiere a la reorganización de la capilla de Sant'Anna en la Iglesia del Gesù, en Casa Professa; Aquí el artista intervino sobre todo en los dos nichos, aportando modelos y dibujos de su propia creación para algunas esculturas de mármol con temas marianos (Diccionario biográfico de los italianos, Instituto de Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 2002, p. 547). Esta solución arquitectónica se utilizó también en 1703 para los tres nichos que albergan tres esculturas en el presbiterio de la Iglesia de Gancia. Actuando de este modo en la reorganización de la capilla de Sant'Anna, también en Casa Professa, se logró una síntesis visual y emotiva excepcional mediante la integración de arquitectura, escultura y pintura. Esta integración explica también que Grano se encontrara colaborando en varias ocasiones tanto con el arquitecto Giacomo Amato como con los escultores Giacomo y Procopio Serpotta, artistas entre los más solicitados de Palermo entre los siglos XVII y XVIII. Para probar esta actividad conjunta, podemos citar los dibujos, realizados por Grano, contenidos en los siete volúmenes que forman parte de la colección de dibujos autógrafos del arquitecto Giacomo Amato, conservados en Palermo en la Galería Regional del Palazzo Abatellis. Este hombre, destacado exponente de la nueva generación de arquitectos, encontró una manera de afirmarse, en la década de 1680, desarrollando una arquitectura original en Palermo, después de haber completado su formación en Roma; De hecho, Amato, para encontrar soluciones adecuadas a sus ideas, solía encargar problemas estructurales y figurativos a especialistas, logrando sacar de las intervenciones de las diferentes personalidades composiciones armoniosas de feliz fusión. También conviene recordar la existencia de dibujos realizados por Grano relativos a decoraciones arquitectónicas o mobiliario diverso, como, por ejemplo, el dibujo para las monjas del monasterio de Santa Teresa alla Kalsa, en Palermo, relativo a un cofre para el servicio del Jueves Santo, diseñado por Amato y forjado en plata por Francesco Iuvarra en 1703. Y otros dibujos atribuidos al mismo artista son los relativos al diseño de máquinas efímeras construidas para festividades u ocasiones especiales. En cuanto a la actividad pictórica de Grano, puede datarse después de 1692 la ejecución del fresco de la cúpula de la capilla del Crucifijo de la Catedral de Monreale, que representa la Batalla de los Ángeles Rebeldes, hoy perdido. También de 1696 son los Santos de la Orden Franciscana, en la nave central de la iglesia de Santa Maria degli Angeli alla Gancia, y la obra decorativa de la iglesia de Santa Chiara, en gran parte desaparecida debido a los grandes daños sufridos durante la Segunda Guerra Mundial; Lo que queda, en la cúpula, es lamentablemente sólo la Apoteosis de la Trinidad y la Virgen. Cinco años más tarde, en 1701, Il Grano pintó las pechinas de la cúpula de la iglesia de Santa Cita y posteriormente realizó, en la iglesia de San Francesco di Paola, los frescos que representan Escenas de la vida del Santo y de los Padres de la Orden.

Entre 1702 y 1705 Grano emprendió la decoración pictórica de la Iglesia del Gesù, en Casa Professa, de la que lamentablemente sólo quedan los episodios cristológicos en las cúpulas: la Adoración de los Pastores, la Adoración de los Magos, la Circuncisión de Jesús, el Camino del Calvario, la Elevación de la Cruz, Cristo Resucitado. Los frescos de la iglesia del Monasterio de la Piedad datan de 1708 y se terminaron en 1712. Representan la gloria de la Orden Dominicana y escenas de la vida de la Orden. Se trata de una compleja decoración creada gracias a la colaboración de Grano, Giacomo Amato y Giacomo Serpotta, cuya elaboración da como resultado un indiscutible y sorprendente ejemplo de simbiosis entre arquitectura, pintura y escultura. La aportación de Grano al Triunfo de la Orden Dominicana se revela esta vez lejos de las soluciones formales de estilo Novella perseguidas en los frescos precedentes y muestra más bien influencias de inspiración solimenesca e influencias electivas con referencia a la escuela de Luca Giordano, si acaso con una recuperación del gusto arcádico en los frescos de los compartimentos laterales de la bóveda (C. Siracusano, La Pittura…, p. 182). Los frescos realizados para el Oratorio delle Dame, siempre en Palermo, que representan la Asunción de la Virgen y las Historias de la Infancia de Jesús, no pueden ubicarse cronológicamente por falta de datos documentales. Estos frescos se caracterizan por un lenguaje vivo y elegante, sostenido por una veta narrativa vivaz, con un sabor sutilmente profano… (C. Siracusano, La Pittura…, p. 182). En 1713 Grano realizó los frescos, hoy perdidos, de la capilla de San Francesco di Paola, en la Catedral de Palermo, encargados por el arzobispo Gasch, y los de la capilla de San Michele, también perdidos.


Referencias

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Registros de identidad de Antonio Grano:    ISNI: 0000 0000 7824 7119      VIAF: 41814084


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