Diferencia entre revisiones de «Oficina Postal de Plaza Bologna»

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L'edificio, col suo carattere unitario, e l'andamento sinuoso, introduce il linguaggio della modernità all'interno dell'Accademismo di regime. Una modernità più vicina alla sensibilità organica che al razionalismo tout court . Ne sono un esempio l'alternanza del motivo concavo-convesso dell'atrio, il movimento fluido della facciata sottolineato dalla pensilina in copertura e l'attenzione quasi maniacale verso i dettagli costruttivi e i materiali. Tutte anticipazioni, di una naturale vocazione verso un approccio progettuale che Vittorio Gregotti definì "l'aspirazione alla realtà", ovvero un'attenzione costante alle nozioni di storia e tradizione più che agli astratti diktat delle tendenze formali.
L'edificio, col suo carattere unitario, e l'andamento sinuoso, introduce il linguaggio della modernità all'interno dell'Accademismo di regime. Una modernità più vicina alla sensibilità organica che al razionalismo tout court . Ne sono un esempio l'alternanza del motivo concavo-convesso dell'atrio, il movimento fluido della facciata sottolineato dalla pensilina in copertura e l'attenzione quasi maniacale verso i dettagli costruttivi e i materiali. Tutte anticipazioni, di una naturale vocazione verso un approccio progettuale che Vittorio Gregotti definì "l'aspirazione alla realtà", ovvero un'attenzione costante alle nozioni di storia e tradizione più che agli astratti diktat delle tendenze formali.
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L'attività progettuale di Ridolfi negli anni '30 è molto intensa ed egli partecipa con alterna fortuna a molti dei concorsi del periodo. Tra questi nel 1932 quelli che rientrano nel quadro della costruzione di Roma fascista. Ridolfi con un progetto che sarà non poco trasformato quando si passerà alla fase esecutiva, risulta vincitore della gara per il palazzo postale del quartiere Nomentano. L'opera così come è stata realizzata, col suo carattere unitario, dall'andamento sinuoso, rappresenta senza dubbio uno dei lavori più interessanti portati a termine dall'architetto in questi anni. Questa appare una delle opere più significative dell'architettura "Moderna" italiana.
Fin dal principio il moderno di Ridolfi è profondamente separato dal razionalismo contemporaneo; implicando quel principio organico di distorsione dello schema formale astratto, che è caratteristica saliente dei suoi progetti migliori. Per il momento l'architettura "Razionale" costituisce infatti per Ridolfi solo una apertura linguistica, un andamento della gamma espressiva dello spazio architettonico.
Urbanisticamente il palazzo delle poste rispecchia le decisioni del regime fascista in funzione dello sviluppo dell'Urbe, che vuole una visione di molteplici centri; esso quindi si inquadra nel piano Mussoliniano della "Roma Moderna". Il decentramento dei servizi tra cui i quattro uffici postali previsti (viale Mazzini, via Taranto, via Marmorata, piazza Bologna) è un aspetto collegato al processo di espansione a macchia d'olio della città.
==Situación==
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