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'''Vincenzo Mirabella Alagona''' (Siracusa, 1570 – Modica, 1624) è stato uno storico, archeologo e architetto italiano, conosciuto principalmente per la sua opera ''Pianta dell’Antiche Siracuse''.
'''Vincenzo Mirabella''' Alagona (Siracusa, 1570 – Módica, 1624) fue un historiador, arqueólogo y arquitecto italiano, conocido principalmente por su obra «Pianta dell’Antiche Siracuse».


Vincenzo Mirabella, dotato di grande curiosità intellettuale, sin dalla sua primissima gioventù, si dedicò allo studio della letteratura italiana, della letteratura latina e della letteratura greca oltreché della matematica, della musica, della storia e della poesia. Pubblicò il suo primo libro, una raccolta di madrigali, nel 1604. Fece parte dell'Accademia dei Lincei di Roma. Fu uno dei primi siciliani ad essere accolto in questo sodalizio dove ebbe occasione di conoscere Galileo Galilei e con il quale rimase in corrispondenza.
Vincenzo Mirabella, dotado de una gran curiosidad intelectual, se dedicó desde su más tierna juventud al estudio de la literatura italiana, latina y griega, así como a las matemáticas, la música, la historia y la poesía. Publicó su primer libro, una colección de madrigales, en 1604. Fue miembro de la Accademia dei Lincei de Roma. Fue uno de los primeros sicilianos en ser acogidos por esta asociación, donde tuvo la oportunidad de conocer a Galileo Galilei, con quien mantuvo correspondencia.


Sposò la nobile Lucrezia Platamone da cui pare non ebbe figli. Abitò la casa che si trova a Siracusa davanti alla chiesa di San Tommaso. La casa passò poi al conte Danieli a al barone Abela, la via adesso porta il suo nome.
Se casó con la noble Lucrezia Platamone, con quien al parecer no tuvo hijos. Vivió en la casa situada en Siracusa frente a la iglesia de Santo Tomás. La casa pasó posteriormente al conde Danieli y al barón Abela, y la calle lleva ahora su nombre.


Appassionato di storia patria e di archeologia, scrisse la ''Storia di Siracusa'', ma non riuscì a pubblicarla e il manoscritto andò perduto.
Apasionado por la historia nacional y la arqueología, escribió la «Historia de Siracusa», pero no pudo publicarla y el manuscrito se perdió.


[[File:Michelangelo Caravaggio 010.jpg|thumb|right|Il seppellimento di Santa Lucia, di Michelangelo Merisi da Caravaggio]]
Entre octubre y diciembre de 1608, tuvo la oportunidad de acompañar al pintor Michelangelo Merisi, conocido como Caravaggio, en una visita a los restos arqueológicos de la antigua Siracusa. En esa ocasión, durante la visita a las latomías, el pintor acuñó la expresión «Oreja de Dionisio» para englobar en un nombre el significado y el símbolo de la cueva que había visitado. De hecho, la cueva artificial en cuestión, debido a su particular forma, amplifica considerablemente los sonidos, incluso los débiles, y se cree que fue utilizada por el tirano Dionisio para espiar a sus prisioneros. Caravaggio, fascinado por el encanto del lugar, ambientó allí su famoso cuadro «El entierro de Santa Lucía». En 1613 se publicó en Nápoles su obra más importante: «La declaración del plano de la antigua Siracusa y algunas medallas seleccionadas de ella y de los príncipes que poseían». La obra iba acompañada de un plano topográfico de Siracusa, dividido en nueve tablas, que presentaba una reconstrucción hipotética precisa de la ciudad desde Ortigia hasta el castillo de Eurialo, desde la fuente de Ciane hasta la casa de Arquímedes, con la indicación de doscientos lugares de interés histórico y arqueológico mencionados en una lista adjunta. La obra se enriqueció finalmente con las biografías de Arquímedes, Teócrito, Epicarmo y Tisias.


Tra l'ottobre e il dicembre del 1608 ebbe occasione di accompagnare in visita ai resti archeologici dell'antica Siracusa il pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. In quell'occasione durante la visita delle latomie, il pittore coniò l'espressione Orecchio di Dionisio per racchiudere in un nome il senso e il simbolo della grotta che aveva visitato. La grotta artificiale in questione infatti, per la sua particolare forma, amplifica notevolmente i suoni, anche di debole entità, e si pensa venisse utilizzata dal tiranno Dionisio per spiare i suoi prigionieri. Il Caravaggio affascinato dalla suggestione del luogo vi ambientò il suo celebre quadro Il seppellimento di Santa Lucia.  
La obra fue fruto de sus estudios sobre los autores griegos y latinos Tucídides, Plutarco, Diodoro, Cicerón, Tito Livio, Estrabón y Pomponio Mela, pero principalmente de sus investigaciones y excavaciones arqueológicas, realizadas a su propio cargo.


[[File:Casa di Vincenzo Mirabella 1.jpg|thumb|Facciata interna della casa di Mirabella]]
Fue el primero en realizar el levantamiento topográfico de las Catacumbas de San Giovanni, reproducido en una tabla de su libro. Vincenzo Mirabella creó, con los hallazgos de sus excavaciones, una rica colección arqueológica que, expuesta en las estancias de su palacio (en Ortigia, en la actual Via Mirabella n.º 23), se convirtió en un auténtico museo. A su muerte, sus herederos donaron parte de esta colección al Museo Patrio de Siracusa, que posteriormente se denominaría Museo Nacional.


Nel 1613 fu pubblicata a Napoli la sua opera più importante ''La dichiarazione della pianta delle antiche Siracuse e di alcune scelte medaglie di esse e dei principi che quelle possedettero''. L'opera era corredata da una pianta topografica di Siracusa, distinta in nove tavole, che riportavano una accurata ricostruzione ipotetica della città da Ortigia al castello Eurialo, dalla fonte Ciane alla casa di Archimede, con l'indicazione di duecento luoghi di interesse storico e archeologico richiamati in un elenco allegato. Il lavoro era arricchito alla fine dalle vite di Archimede, Teocrito, Epicarmo e Tisia.
Bajo la dirección del arquitecto Vincenzo Mirabella, se emprendieron en Módica, hacia 1615, las obras de construcción de un santuario dedicado a la Virgen de las Gracias. De esta obra se conserva uno de los portales, el del lado oeste, decorado con un tímpano roto sostenido por dos columnas colocadas sobre altos pedestales y coronado por un arco decorado con un motivo entrelazado.


L'opera era frutto dei suoi studi sugli autori greci e latini Tucidide, Plutarco, Diodoro, Cicerone, Livio, Strabone e Pomponio Mela ma principalmente era il risultato delle sue indagini archeologiche e degli scavi eseguiti a sue spese.
== Galería ==
 
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Fu il primo ad eseguire il rilievo topografico delle Catacombe di San Giovanni che fu riprodotto in una tavola del suo libro.
Archivo:Michelangelo Caravaggio 010.jpg|{{Alt|El entierro de Santa Lucía, de Michelangelo Merisi da Caravaggio}}
 
Archivo:Casa di Vincenzo Mirabella 1.jpg|{{Alt|Fachada interior de la casa de Mirabella}}
Vincenzo Mirabella costituì, con i ritrovamenti effettuati durante i suoi scavi, una ricca collezione archeologica che, esposta nelle sale del suo palazzo (in Ortigia nell'attuale via Mirabella nº23), divenne un vero e proprio museo. Alla sua morte, i suoi eredi donarono parte di questa collezione, al museo Patrio di Siracusa che si chiamerà poi Museo Nazionale.
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Sotto la direzione dell'architetto Vincenzo Mirabella furono intrapresi a Modica, intorno al 1615, i lavori per la costruzione di un santuario dedicato alla Madonna delle Grazie. Di questa sua opera rimane uno dei portali, quello sul lato ovest, ornato da un timpano spezzato sorretto da due colonne poste su alti piedistalli e coronate da un arco decorato da un motivo ad intreccio.
 
Vincenzo Mirabella morì di peste a Modica nel 1624, all'età di 54 anni. Fu sepolto nella chiesa della Madonna delle Grazie. Sulla sua tomba si legge il seguente epitaffio:
 
{{Citazione|Don Vincenzo Mirabella e Alagona, patrizio siracusano, studioso di antichità, esperto nelle arti liberali, uomo di insigni virtù e splendore, rinomatissimo in ogni luogo, accademico dei Lincei, che dalle tenebre, restituì alla luce l'antica gloria della sua Patria rendendola immortale. Essendo deceduto dopo la festa della Spartenza della Vergine, che lui venerava, nel suo tempio, che sotto la sua precipua cura era stato costruito, la città di Modica depose le sue spoglie mortali.<br />Anno del Signore 1624, sua età 54 anni.}}
 
== Pubblicazioni ==
La prima pubblicazione della ''Pianta delle antiche Siracuse'', quella del 1613, andò presto esaurita. Fu nuovamente ristampata a Palermo nel 1717 con il titolo ''Descrizione delle quattro città dell'Antica Siracusa'' nel volume edito da Giovan Battista Aiccardo. Un'altra edizione, recentemente riscoperta, della carta è quella contenuta nel ''Thesaurus Antiquitatum et Historiarum Siciliae'' di Giovanni Giorgio Graevio edito da Vander Aa nel 1725 a ''Lugduni Batavorum'' (Leida). Per ultima dobbiamo citare la ''Pianta delle Antiche Siracuse'' a cura di Cesare Samà edita nel 1989 da Arnoldo Lombardi Editore.
 
== Obras ==
* {{Cita libro|editore= per Lazzaro Scoriggio
|lingua= it
|cognome= Mirabella
|nome= Vincenzo
|titolo= Dichiarazioni della pianta dell'antiche Siracuse, e d'alcune scelte medaglie d'esse, e de' principi che quelle possedettero descritte da don Vincenzo Mirabella e Alagona caualier siracusano
|città= Napoli
|accesso= 27 maggio 2019
|data= 1613
|url= https://books.google.it/books?id=ppPaXI59wrcC&printsec=frontcover&hl
}}
[[Categoría:Arquitectos it sin revisar]]


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Revisión actual - 23:17 23 jun 2025

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Urbipedia: Vincenzo Mirabella

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Vincenzo Mirabella
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Vincenzo Mirabella Alagona (Siracusa, 1570 – Módica, 1624) fue un historiador, arqueólogo y arquitecto italiano, conocido principalmente por su obra «Pianta dell’Antiche Siracuse».

Vincenzo Mirabella, dotado de una gran curiosidad intelectual, se dedicó desde su más tierna juventud al estudio de la literatura italiana, latina y griega, así como a las matemáticas, la música, la historia y la poesía. Publicó su primer libro, una colección de madrigales, en 1604. Fue miembro de la Accademia dei Lincei de Roma. Fue uno de los primeros sicilianos en ser acogidos por esta asociación, donde tuvo la oportunidad de conocer a Galileo Galilei, con quien mantuvo correspondencia.

Se casó con la noble Lucrezia Platamone, con quien al parecer no tuvo hijos. Vivió en la casa situada en Siracusa frente a la iglesia de Santo Tomás. La casa pasó posteriormente al conde Danieli y al barón Abela, y la calle lleva ahora su nombre.

Apasionado por la historia nacional y la arqueología, escribió la «Historia de Siracusa», pero no pudo publicarla y el manuscrito se perdió.

Entre octubre y diciembre de 1608, tuvo la oportunidad de acompañar al pintor Michelangelo Merisi, conocido como Caravaggio, en una visita a los restos arqueológicos de la antigua Siracusa. En esa ocasión, durante la visita a las latomías, el pintor acuñó la expresión «Oreja de Dionisio» para englobar en un nombre el significado y el símbolo de la cueva que había visitado. De hecho, la cueva artificial en cuestión, debido a su particular forma, amplifica considerablemente los sonidos, incluso los débiles, y se cree que fue utilizada por el tirano Dionisio para espiar a sus prisioneros. Caravaggio, fascinado por el encanto del lugar, ambientó allí su famoso cuadro «El entierro de Santa Lucía». En 1613 se publicó en Nápoles su obra más importante: «La declaración del plano de la antigua Siracusa y algunas medallas seleccionadas de ella y de los príncipes que poseían». La obra iba acompañada de un plano topográfico de Siracusa, dividido en nueve tablas, que presentaba una reconstrucción hipotética precisa de la ciudad desde Ortigia hasta el castillo de Eurialo, desde la fuente de Ciane hasta la casa de Arquímedes, con la indicación de doscientos lugares de interés histórico y arqueológico mencionados en una lista adjunta. La obra se enriqueció finalmente con las biografías de Arquímedes, Teócrito, Epicarmo y Tisias.

La obra fue fruto de sus estudios sobre los autores griegos y latinos Tucídides, Plutarco, Diodoro, Cicerón, Tito Livio, Estrabón y Pomponio Mela, pero principalmente de sus investigaciones y excavaciones arqueológicas, realizadas a su propio cargo.

Fue el primero en realizar el levantamiento topográfico de las Catacumbas de San Giovanni, reproducido en una tabla de su libro. Vincenzo Mirabella creó, con los hallazgos de sus excavaciones, una rica colección arqueológica que, expuesta en las estancias de su palacio (en Ortigia, en la actual Via Mirabella n.º 23), se convirtió en un auténtico museo. A su muerte, sus herederos donaron parte de esta colección al Museo Patrio de Siracusa, que posteriormente se denominaría Museo Nacional.

Bajo la dirección del arquitecto Vincenzo Mirabella, se emprendieron en Módica, hacia 1615, las obras de construcción de un santuario dedicado a la Virgen de las Gracias. De esta obra se conserva uno de los portales, el del lado oeste, decorado con un tímpano roto sostenido por dos columnas colocadas sobre altos pedestales y coronado por un arco decorado con un motivo entrelazado.

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Referencias

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Registros de identidad de Vincenzo Mirabella:    ISNI: 0000 0000 6632 7111      VIAF: 35305428


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