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Tommaso Bezzi

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Urbipedia: Tommaso Bezzi

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Tommaso Bezzi
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Tommaso Bezzi, detto lo Stucchino (Venezia, circa 1650 – Modena, 1729), è stato uno scenografo, pittore e architetto italiano.

Tommaso Bezzi nacque a Venezia intorno al 1650.

Tommaso e suo fratello Paolo furono i capostipiti di una famiglia di scenografi, pittori e architetti attivi nel mondo del teatro del XVII e del XVIII secolo, nel quale si distinsero per la realizzazione delle scene, delle decorazioni, dei costumi per gli spettacoli melodrammatici.

Tommaso fece apprendistato lavorando a Venezia sotto la guida e gli insegnamenti della famiglia dei Mauro e con Francesco Santurini, rinomati scenografi veneziani.

La documentazione storica indicò la quasi contemporanea attività di Tommaso a Modena, nel 1688 al Teatro Fontanelli e l'anno seguente a Venezia per l'apertura della stagione autunnale del Teatro Sant'Angelo.

Tommaso fu definito dai documenti dell'epoca «padre della scena, ricco di idee portentose e di virtù eccezionali provate dalla possibilità di spiccare più voli in un medesimo tempo in diversi luoghi».

Tra il 1689 ed il 1694 Tommaso Bezzi creò le scene del Tolomeo e Seleuco di Adriano Morselli (1691), della Iole Regina di Napoli di Giulio Cesare Corradi (1692), per il Teatro dei Santissimi Giovanni e Paolo e dell'Alfonso I, dramma di M. Noris, rappresentato al Teatro Vendramin nel 1694, tutte musicate da Carlo Francesco Pollarolo.

Al Teatro Sant'Angelo, invece, lavorò, oltre alla Rosaura, anche al Creonte e alla Falsirena di R. Cialli, musicati da Marc'Antonio Ziani.

Nel 1700, Tommaso Bezzi fu assunto dal duca Rinaldo di Modena nella carica di "architetto e ingegnere ducale" e da quel momento solo saltuariamente tornò a lavorare per i teatri veneziani.

Tra i suoi successivi impegni, si possono menzionare le scenografie del Venceslao, di Apostolo Zeno e Pollarolo, al Teatro San Giovanni Grisostomo (1703), che tra l'altro fu progettato proprio dall'architetto Tommaso Bezzi.

La fama di Tommaso si diffuse tra la fine del XVII secolo e gli inizi del XVIII secolo e fu molto apprezzato come ingegnere geniale inventore di macchine per gli effetti speciali.

Cesare Campori, uno dei suoi primi biografi, lo definì «architetto, macchinista, pittore, disegnatore; ingegno universale, di fervida e sbrigliata fantasia, pronto all'inunaginare e all'eseguire».

Campori sostenne che Bezzi lavorò anche come scultore in cera; come architetto progettò, probabilmente, le chiese di San Domenico e di Santa Margherita a Modena, oltre a realizzare l'altare maggiore in ricco stile marmoreo barocco della chiesa di Santa Maria in Araceli di Vicenza (1696).

Egli fu il responsabile dell'organizzazione degli spettacoli, dei tornei e di tutte le cerimonie dell'epoca nelle città dove soggiornò. Progettò le macchine funerarie per Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg duchessa di Modena (1711), ma anche i fuochi artificiali per la nascita di Leopoldo Giovanni d'Asburgo.

Tra le città dove Tommaso lavorò come scenografo e ingegnere vi furono anche Reggio Emilia e Milano, dove nel 1703, al Teatro Regio Ducale, realizzò due spettacoli importanti, l'Admeto re di Tessaglia di P. Magni e l'Ascanio del Pollarolo.

Lo stile di Tommaso Bezzi creò una scuola, nella scenografia, seguita da numerosi allievi, come G. B. Fassetta e G. Santini.

Tommaso Bezzi morì a Modena il 23 febbraio del 1729.


Referencias

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Registros de identidad de Tommaso Bezzi:    ISNI: 0000 0000 2003 6132      VIAF: 77478495


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